Mia figlia arriva dopo 8 lunghi anni di ricerca... 8 anni durissimi che hanno messo in crisi tutto, me stessa il mio matrimonio tutto. Sì, perché quando desideri diventare madre e non riesci, e intorno a te tutte magicamente sono incinta e tutti ti chiedono cosa aspetti a fare un figlio, ti sembra proprio di impazzire.
8 anni di tentativi naturali?
No…
Iniziamo i primi controlli, tutto ok sia io che mio marito ma ogni mese l’arrivo del ciclo è la disperazione più totale...
Ad un certo punto iniziano a dirmi che, siccome secondo le analisi è tutto a posto, il problema è psicologico… dicono che sono troppo fissata…mi consigliano svago e vacanze…
Intanto sono già al terzo ginecologo e non so quanti urologi per mio marito!
Ecco che dopo 3 anni di tentativi approdiamo alla pma... ci propongono iui non avendo riscontrato problemi... e iniziamo l’iter, fiduciosi e speranzosi di stringere a breve il nostro desiderio... la stimolazione è stata pesantissima a livello fisico ma anche psicologico, zero empatia e sostegno dal centro. Mi sono sentita un numero, una loro cavia, un loro esperimento... arriviamo al giorno dell’esito: beta zero. Ci propongono di ripartire subito con altra iui. Io mi sono rifiutata perché volevo sapere quale era veramente il nostro problema.
Dopo qualche mese consulto l’ennesimo ginecologo, un luminare della fecondazione o per lo meno così considerato dai più persone. A me non è piaciuto. Mi ha dato un sua diagnosi a priori senza analisi. Ci ha proposto subito la Fivet che ovviamente non ho accettato. Scelgo quindi una terapia da poter fare a casa con rapporti mirati, ma anche questa volta nulla!
Da qui parte un lungo periodo di depressione dove non uscivo nemmeno di casa per paura di incontrare donne incinte o persone che mi facessero la fatidica domanda: ma voi i figli quando?
Ho dovuto fare i conti con attacchi di panico, con i litigi con mio marito, con la voglia di non svegliarmi più la mattina, con il sentirmi un essere sacrificabile non essendo in grado di procreare, l’incomprensione, il rifiuto...
E poi?
Pian piano riinizio a vivere, dopo aver abbandonato il mio lavoro di mediatrice familiare e la carriera forense, mi rimetto in gioco in qualcosa che non ha nulla a che fare con me per perdermi del tutto sperando di ritrovarmi... vado a lavorare in una piadineria. L’inizio è stato traumatico, un posto che non sentivo mio, il non saper fare quel lavoro, entrare in un gruppo di donne già formato da anni, ma poi dopo le classiche domande se avevo figli ho iniziato ad aprirmi e a buttar fuori quello che avevo dentro e in quell’ambiente così estraneo a me mi sono sentita per la prima volta che potevo andare bene anche senza figli, mi sono un po’ ritrovata e sentita bella come non mai.
Ma la situazione con mio marito traballava e il pensiero di un figlio era sempre presente.
Poi mio padre che spingeva per aiutarmi a realizzare questo sogno, e alla fine dopo svariati “no” mi convinse a consultare l’ennesimo ginecologo... anche questo nuovo ginecolog non trova nulla fuori posto e mi dà una terapia a casa …che anche questa volta fallisce...
Così iniziò un periodo di guerra tra me e mio marito (dovuto anche ad un suo infortunio molto grave sul lavoro) e arrivo al punto di voler sapere che strada prendere…
Posso essere madre o devo abbandonare questo sogno e concentrarmi su altro?
Così prendo tutto il coraggio che mi era rimasto salgo in macchina e mi faccio quasi 400 km da sola per raggiungere un centro specializzato dove ero certa avrei trovato una risposta: e così è stato!
Mi trovano una mutazione genetica e a causa di questo ho poca ossigenazione nell’utero, predisposizione alla celiachia con innalzamento anticorpi che potevano attaccare l’embrione, e quindi una predisposizione ad aborti spontanei... insomma niente di grave mi dicono, puoi sicuramente avere figli ma devi seguire una determinata terapia...
Quindi, per valutare in ultimo gli ovuli procediamo ad una ICSI, totalmente differente perché mi hanno coccolata e messa a mio agio nonostante la difficoltà del percorso e questa volta l’esito delle beta è stato positivo, e dopo 38 settimane è nato il mio miracolo.
Una gravidanza trattata con i guanti a causa di questa mia mutazione genetica…e quindi tante cure anche durante la gravidanza (punture, cortisone ecc.).
Alla fine è andato tutto bene e dopo 8 lunghi anni finalmente stringo tra le braccia il mio grande sogno.