Di Francesca Favotto in www.vanityfair.it – 03-01-2020
In Italia 1 coppia su 5 non riesce ad avere figli in modo naturale e si affida alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Ecco il social network che cammina al fianco delle donne che intraprendono questo difficile percorso
Siamo bombardati da social network e app: ogni minuto ne nascono di nuove, per ogni necessità. Allo stesso modo, i luoghi virtuali per socializzare non mancano: l’ultima “diavoleria” che ha conquistato i giovanissimi si chiama Tik Tok. La prossima, che invece si rivolge a un pubblico più maturo, si chiama Conneggs ed è il primo social network sulla fertilità e la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Un luogo in cui le donne con problemi di infertilità o che stanno cercando una gravidanza possono trovarsi e non sentirsi più sole.
In Italia, questa popolazione è più diffusa di quanto si creda: si stima che più del 15% delle coppie soffre di infertilità e, secondo l’Istat, quasi la metà delle donne in età fertile (18-49 anni) non ha figli, mentre il tasso di fecondità totale nel 2018 è stato di 1,32 figli per donna, il più basso, insieme alla Spagna, nell’Ue28.
Non solo: nel nostro Paese 1 coppia su 5 non riesce ad avere figli in modo naturale e nel 2017, sulla base dei dati più recenti forniti dal Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità, sono state 78.366 le coppie italiane trattate con tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) di primo, secondo e terzo livello.
Un’esperienza, quella della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che ha riguardato anche numerose celebs, alcune delle quali hanno deciso di parlarne pubblicamente per evitare lo stigma che spesso colpisce coloro che non riescono ad avere figli naturalmente. Tra queste: Michelle Obama, moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack, le attrici Nicole Kidman, Jodie Foster, Monica Bellucci e Anne Hathaway, le cantanti Natalie Imbruglia e Céline Dion, Kim Kardashian, e per rimanere alla realtà italiana Antonella Clerici, Heather Parisi e Elaina Coker, moglie del cantante-rapper J-Ax.
Al fianco di tutte queste donne oggi c’è Conneggs, lanciato dalla startup romana Mabu s.r.l., direttamente dall’esperienza della sua fondatrice: «Conneggs è nato da una mia esigenza personale – spiega Steffi Pohlig, founder di Conneggs, 37 anni, tedesca, vive in Italia da 20 anni ed è madre di due bambini, Margherita e Tommaso, nati grazie a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).
Volevo creare un luogo per le donne che hanno problemi di infertilità, un luogo anonimo dove possono parlarsi, ascoltarsi, confrontarsi e scambiarsi idee in cui il problema della fertilità, o della gravidanza che non arriva nei tempi desiderati, non venga sminuito o banalizzato.
Quando ho scoperto che non riuscivo a fare un figlio, ho vissuto anni pieni di solitudine e isolamento: non uscivo più e non volevo vedere più nessuno, anche perché quando non riesci a rimanere incinta, tutti, amici e parenti, ti incoraggiano dicendoti: “Vedrai che adesso viene, devi solo rilassarti”, però non è così facile e il problema viene sempre sminuito.
Ecco, mi piacerebbe che Conneggs diventasse un luogo dove non solo si possono scambiare esperienze, emozioni e paure, ma anche dove le donne si possono fare forza e coraggio a vicenda, pur non conoscendosi. Un luogo dove la solitudine non esiste più».
Non sentirsi sole, diverse sbagliate: la condivisione dell’esperienza, per le donne che affrontano un percorso di PMA, è fondamentale. «Le donne che soffrono di problemi di infertilità – dichiara Cecilia Mencacci, medico chirurgo specialista in endocrinologia e malattie del ricambio presso l’European Hospital di Roma – vedono stravolta la loro vita quotidiana e hanno assoluto bisogno di una condivisione dell’esperienza con altre persone che come loro stanno vivendo o hanno già vissuto queste problematiche. Riuscire a condividere con altri la propria situazione aiuta le donne a ridurre i loro livelli di ansia e preoccupazione. Il percorso è sicuramente impegnativo, con aspettative molto alte che i pazienti riversano su noi medici».
Ma come funziona Conneggs? Ci si può iscrivere gratuitamente, sia scaricando l’app dall’App Store e da Google Play, sia registrandosi sul sito www.conneggs.com. Una volta iscritte le utenti – sono tutte donne – creano il proprio profilo completamente anonimo e accedono alla loro personal page. Qui possono leggere tutti i post pubblicati dalle altre donne sui gruppi predefiniti creati da Conneggs ai quali decidono di iscriversi. Attualmente il social ne ha 9, come per esempio Monitoraggio dell’ovulazione o Inseminazione intrauterina.
Su Conneggs esistono poi i Calendar groups, ai quali le utenti possono accedere inserendo la data di un inizio trattamento che può accomunarle con altre donne, iniziando così un cammino insieme. Una volta concluso il ciclo di 32 giorni confluiscono nei gruppi di follow up, formati da donne incinte e mamme. Inoltre chi vuole può creare dei gruppi personalizzati, chiamati Custom groups e c’è anche la chat interna dove le utenti possono chiacchierare face to face.