La maggior parte delle donne, e coppie in generale, che hanno vissuto una condizione di infertilità, hanno dovuto anche sperimentare un'eccessiva frammentazione nelle informazioni ricevute da medici generici e ginecologi.
Ormai ogni professionista si rivolge alla propria nicchia, al proprio ambito di competenza trascurando però il tema dell'infertilità.
Di conseguenza spesso si arriva ad una diagnosi reale tardi e ci si rivolge a centri specializzati in Procreazione Medicalmente Assistita dopo anni persi brancolando nella confusione, incertezza procedendo con tentativi fallimentari e senza effettuare esami specifici che farebbero guadagnare tempo prezioso.
Come ha ammesso anche Daniela Galliano, direttrice del centro IVI di Roma, "Il problema è che la medicina si è specializzata troppo - non è che ci sia una resistenza da parte dei ginecologi, è che non conoscono bene l’argomento, sembra strano ma è così".
E come contestare questa affermazione? Sono proprio le donne che stanno affrontando un percorso PMA o coloro che ancora non hanno iniziato, ma sono da anni alla ricerca di un figlio che spesso, disorientate, si trovano a dover trovare risposte ai loro dubbi navigando su Internet, leggendo studi e ricerche di settore, interpretando grafici, confrontandosi con donne che hanno vissuto prima di loro le stesse problematiche; le più preparate arrivano a sviluppare addirittura un vocabolario medico che non ha niente da invidiare ai Professori più blasonati.
Alla fine rischiano di sembrare più preparate dei medici o ginecologi generici rispetto a un fenomeno che ha ormai assunto dimensioni allarmanti.
Si avverte urgente la necessità di ascoltare con maggiore attenzione le coppie che vogliono avere un figlio, trattarle con la dignità che meritano e dar loro le giuste indicazioni per coronare il loro sogno senza che il viaggio verso di esso si trasformi in un incubo.
a cura di www.natamamma.com per Conneggs