Sono Martina e la mia storia inizia circa tre anni fa, cioè da quando io e mio marito abbiamo cercato il nostro primo figlio. Dopo due anni di tentativi a seguito di una isterosalpingografia abbiamo scoperto con amarezza che le mie tube erano entrambe chiuse, così abbiamo intrapreso il percorso di fecondazione assistita.
Ci siamo rivolti ad una clinica privata, facendo sacrifici dal punto di vista economico, ma pensando di essere seguiti in modo più importante. Ho sempre risposto bene a tutte la terapia e a ogni controllo la speranza era sempre più grande.
A maggio 2019 ho fatto il pick up con estrazione di 12 ovociti, tutti fecondati ma andati a blastocisti solo 6. Fin dal giorno successivo al pick up ho avvertito malessere e dolori addominali ma gli esami e successivi accertamenti non mostravano complicazioni. Ho resistito perché a detta del ginecologo erano lamentele infondate e così dopo 5 giorni ho fatto il mio primo transfer di due blasto. La notte del transfer ho avuto vomito, diarrea e svenimenti, stavo malissimo e non riuscivo ad alzarmi. La mattina successiva contatto il ginecologo della clinica e mi dice di prendere un farmaco antigonfiore e fermenti lattici.
Il mio medico di base mi ha consigliato di chiamare il 118. Vengo ricoverata urgentemente, ero in iperstimolo. Avevo liquido all’addome, ai polmoni e al cuore. Sono stata 15 giorni in ospedale e 4 in terapia intensiva. Inutile dire che ho perso i due embrioni.
A settembre e a novembre ho fatto altri due tentativi di transfer di una sola blasto ... ma niente da fare, nessun attecchimento.
A gennaio, ormai sconfortata, io e mio marito abbiamo voluto chiedere un consiglio al centro pma Versilia. In quel colloquio sono emerse così tante mancanze che non sto qui a raccontare, ne cito solo qualcuna: non avevo la copertura per la rosolia, non mi avevano fatto fare la consulenza genetica, ecc..
Ora ho fatto tutto! Aspetto solo alcune analisi e poi spero di impiantare i miei ultimi due embrioni in Versilia.
Quello che tengo a dire è che questo percorso ti mette a dura prova, ma l’importante è non perdere la speranza e la voglia di girare pagina anche nei momenti più duri!!!